Parma rappresenta sin dall’antichità un crocevia di culture e costumi, che l’ha resa tutt’oggi un punto nevralgico a cui affidare la propria istruzione universitaria, alla luce del prestigio dei docenti che presiedono i diversi corsi di laurea. (qui il sito ufficiale dell’Università di Parma)
Questo senz’altro è dovuto anche alla sua posizione strategica; interposta tra Val Padana, Toscana e Liguria, è sempre stata una terra allettante per gli scambi commerciali e, quindi, frequentata da popolazioni di ogni genere. Sembra che proprio a Parma sia avvenuto l’incontro tra Carlo Magno ed il dotto monaco Alcuino, incontro fecondo che sancisce, a partire dal 781, la nascita delle scuole palatine e, con essa, la rinascita politica e culturale dell’Occidente.
L’Università di Parma tra le varie epoche storiche
Già nell’alto Medioevo erano molto diffuse nella città di Parma alcune scuole di arti liberali, che si focalizzavano in particolare sulle competenze giuridiche, anche sotto il controllo della chiesa cattedrale.
Questo aspetto, unito alla presenza di moltissimi intellettuali da tutto il territorio europeo, aveva portato ad un’accelerazione inconsueta dell’interesse culturale, tanto che si ritrova in alcuni scritti di Anselmo il Peripatetico queste parole: “All’uso dei Greci ancora Parma viene chiamata Crisopoli, che in latino significa città d’oro; come a dire che primeggia nella grammatica e che in essa sono coltivate con passione tutte e sette le arti”.
Non a caso, da questo momento in poi, le redazioni comunali provvedono a disciplinare attentamente non solo i discenti, ma anche i professori e gli interi istituti scolastici, a testimonianza dell’importanza di questo fenomeno di scolarizzazione.
Tuttavia, la crisi dei comuni e l’istituzione delle signorie, genera una forte crisi dello Studium parmense, che inizialmente riesce a mantenere il suo prestigio, anche grazie al fatto che Francesco Petrarca, stabilitosi in quegli anni in quella città, decide di iscrivere suo figlio in questo ateneo. In seguito, però, lo Studium viene del tutto soppresso ad opera di Galeazzo Visconti che favorisce lo studium pavese.
Fu con l’avvento dei Farnese che la situazione subì un’ulteriore evoluzione; infatti, l’intento era quello di rendere Parma una città di respiro europeo e questo si ottenne anche implementando il pregio dello Studium, nel quale iniziarono a recarsi discenti da tutta Italia, tra cui Cesare Beccaria ed i fratelli Verri.
Il sopraggiungere dei Borbone alla estinta dinastia dei Farnese, fa sì che questa attenzione alla cultura divenga ancor più intensa; fu sotto questo governo, infatti, che si emanó una regolamentazione scolastica, dalla scuola primaria all’università e che si svilupparono nell’ateneo gabinetti di fisica, di teatri di anatomia e di una Scuola di Veterinaria.
Dall’Ottocento in poi, l’università vide un costante e cospicui sviluppo, soprattutto in seguito all’insediamento di un lotto di terreno di settantasette ettari, che è oggi noto come Parco Area delle Scienze – dove si trovano i Corsi di Laurea di Agraria, Architettura, Farmacia, Ingegneria e Scienze MM.FF.NN., alcuni Centri interdipartimentali e numerose strutture sportive che fanno capo al C.U.S. – Centro Universitario Sportivo.
L’Università di Parma oggi
Ad oggi l’università di Parma è tra le più prestigiose di Italia, tanto che ogni anno si assiste a innumerevoli trasferimenti da tutta Italia.
Però questa attività di rilievo non si limita all’Italia, ma a tutta Europa; infatti, l’università di Parma ha istituito un’intensa cooperazione con tutta l’Unione Europea in modo tale da favorire i progetti di scambio ed incentivare le esperienze all’estero degli studenti.
Molto interessante è la presenza di un Colleggio europeo, impegnato proprio nell’approfondimento di tematiche inerenti proprio al territorio europeo e volto a incentivare la tutela, il riconoscimento e la promozione dei diritti, vecchi e nuovi, della persona umana e di tutti i popoli.
Di particolare interesse è la vasta scelta dei corsi di laurea, alcuni di essi esclusivi di questo ateneo, ma anche la presenza di centri culturali di grande importanza.
Ad esempio l’Ateneo è provvisto di una biblioteca grande e fornita, che ospita gli studenti durante le ore di studio, ma anche di numerosi musei che sono visitabili anche da visitatori esterni, quali:
- il Museo di cristallochimica, istituito nel 2016, presso il dipartimento di scienze chimiche del campus;
- il Museo di fisica e scienze della Terra, presso il campus universitario;
- il Museo del Dipartimento di matematica e informatica, presso il campus universitario.